Descrizione
La chiesa del monastero di S. Maria di Ficarra o Badia costituisce l’ultima testimonianza dell’antico monastero delle benedettine, parzialmente demolito intorno agli anni ’30. La parte residua è stata trasformata ed adibita a Municipio. L’impianto della chiesa è ad aula con presbiterio leggermente rialzato rispetto alla zona riservata ai fedeli e da essa divisa tramite un arco trionfale. Le pareti delle navate sono scandite da paraste con capitelli compositi reggenti un cornicione modanato. Stucchi e decorazioni pittoriche sono datati 1843. Due nicchie semicircolari rialzate si fronteggiano lungo la navata. Nella parete sud-est si leggono le preesistenze, ormai occluse, di piedritti e architravi lapidei appartenuti a due antiche aperture di collegamento con il monastero. Sono altresì presenti i blocchi lapidei che definivano il varco della “ruota” e i fori di incernieratura dello sportello attraverso il quale le monache scambiavano contatti con il mondo esterno. Lungo la parte nord-ovest, la tomba di Eleonora Bardassi, baronessa di Martini (1597) e del figlio Diego (1625), presenta vivaci tarsie marmoree. La zona presbiteriale è caratterizzata dalla presenza di un piccolo coro ligneo che, tra lesene pensili su mensole, racchiude pannelli archivoltati decorati a motivi floreali e da una terza nicchia centrale. La copertura lignea è nascosta, nella navata, da una volta a botte, nel presbiterio, da una crociera. Lungo la navata lunette accolgono le aperture. L’altare è ubicato su due gradini, mentre sulla parete opposta trova collocazione il coro delle monache con pannelli decorati e l’organo realizzato dal maestro Lo Bianco di Galati Mamertino. Nella volta figurazioni della Trinità e di S. Benedetto tra grottesche. Pregevoli la Madonna con Bambino di Rinaldo Bonanno della bottega del Calamech (1586) nonché un crocifisso e alcune statue policrome.